Incontro con il prof.Raoul Pupo: la “questione adriatica"

Venerdì 5 dicembre abbiamo assistito in Aula Magna ad un incontro con il professor Raoul Pupo, storico triestino considerato uno dei massimi esperti delle vicende del confine orientale italiano.
L’incontro, organizzato dalla Biblioteca della scuola, ci ha permesso di approfondire la storia della nostra città e del suo territorio, facendoci soffermare su temi delicati e complessi come le foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le tensioni politiche del dopoguerra.

Trieste e il confine orientale
Il professor Pupo ha sottolineato innanzitutto come Trieste sia sempre stata una città di incontri culturali e di pluralità etnica. La nostra città, infatti, ha visto convivere italiani, sloveni, croati, tedeschi, ebrei e altri ancora. Capire ciò è fondamentale per comprendere gli eventi del Novecento, perché molte tensioni nascono proprio dalle diverse identità presenti nello stesso territorio.
Lo storico ha ricordato come già nell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento le rivalità nazionali nell’Impero austro-ungarico abbiano preparato il terreno a conflitti successivi, facendo emergere problematiche verificatesi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Le foibe
Il professore ha poi accennato alle delle foibe, spiegando che queste violenze non furono episodi casuali, ma avvennero in un contesto di guerra e di conflitto nazionale, e. riguardarono soprattutto italiani percepiti dal nuovo potere jugoslavo come ostili o nemici. Pupo ha ribadito che le foibe non possono essere spiegate in modo semplicistico:, è necessario analizzarle considerando la guerra civile, i regolamenti di conti e la complessità politica dell’epoca. Solo così si può avere una comprensione completa e corretta dei fatti.

L’esodo giuliano-dalmata
Un altro tema centrale dell’incontro è stato l’esodo, cioè la partenza di circa 250.000 persone dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia tra il 1945 e il 1950. Molti partirono per motivi politici o per timore del nuovo regime jugoslavo, altri per ragioni economiche e sociali. L’esodo non fu un fenomeno improvviso, ma un processo lungo e complesso, che cambiò profondamente la società italiana e principalmente Trieste, rendendola ancora più culturalmente ricca.

Trieste nel dopoguerra
Il professore ha poi ricordato come, dopo il 1945, Trieste non fosse ancora formalmente italiana. La città faceva parte della Zona A del Territorio Libero di Trieste, sotto amministrazione alleata, mentre la Zona B era sotto il controllo jugoslavo. Questo periodo fu caratterizzato da tensioni politiche, incertezze per la popolazione e flussi migratori, oltre a rivalità nazionali ancora in atto, che influenzarono la vita quotidiana e la struttura della città.
L’incontro con il professor Raoul Pupo è stato utile e significativo per comprendere meglio le radici storiche della nostra amata Trieste, mostrando come conoscere la storia in modo approfondito ci permetta di affrontare il presente con maggiore consapevolezza. Il suo approccio documentato ci ha ricordato che la storia non è mai semplice, ma che studiarla con attenzione ci offre strumenti preziosi per capire le complesse dinamiche di alcuni eventi di un territorio così particolare come il nostro.


G.B. (5B EL)